lunedì 14 febbraio 2011

"Goblin sette note in rosso" è disponibile!!


L’attesa è finita. "Goblin sette note in rosso" è finalmente disponibile. Il prezzo di copertina è di € 38,00 (codice ISBN 9788862593168). Chi fosse interessato all’acquisto può richiederlo a: goblinsettenoteinrosso@gmail.com

1 commento:

  1. C’è una sola maniera per realizzare un’opera più capillare e esaustiva di questa. Si tratterebbe di rinascere per una decina di vite sotto le spoglie ora di Simonetti, ora di Morante, ora di Pignatelli… E così via. Solo così potremmo vivere situazioni che il libro di Fabio Capuzzo descrive con particolari così dettagliati che neppure il fanatico più degenere potrebbe sperare.
    “Sette Note In Rosso” è talmente completo e soddisfacente da chiudere la bocca a chiunque si sognasse di diffondere il “Verbo” Gobliniano millantando di conoscerlo fin nel più intimo dettaglio.
    Lo dico con tutto il rispetto di chi si è già cimentato nel gravoso compito di navigare nella storia della band romana: gettate nel cestino tutto quello che avete letto fino a oggi, perché è solo divagazione onanistica per critici musicali o esercizio di sudditanza psicologica nei confronti di musicisti straordinari ma sfuggenti come ectoplasmi. “Sette Note In Rosso” è irraggiungibile dal punto di vista cronologico, discografico, cinematografico, biografico, musicale e sociale. E’ imprescindibile dal collezionista. E’ il desiderio del fan che si muta in realtà. E’ la miniera d’oro del cercatore di pepite musicali. E’ l’appuntamento con la ragazza che non ti si filava mai. Se amate il cinema di genere, se adorate le colonne sonore composte nel quarantennio passato, se volete conoscere i retroscena e i nomi che han fatto il miglior progressive italiano, dovete possedere una copia di questa bibbia. Chi l’ha scritta non doveva onorare nessuno se non il proprio amore.
    Ho avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con l’autore e ho scoperto che è un malato di mente come me. Per estrapolare le tracce mai pubblicate di “Zombi” ha fatto trent’anni fa quello che ho fatto anch’io con un videoregistratore e una piastra a cassette! Chi si perde dietro a queste follie non potrà mai recuperare la sanità. Sarà sempre uno sfegatato malato di rock!
    Volete sapere chi suonava le tastiere in “Solamente Nero”? Siete ansiosi di scoprire che fine hanno fatto i nastri di “Squadra Antimafia”? Anelate conoscere il numero delle edizioni ufficiali di “Suspiria” nel mondo? Desiderate la lista degli ultimi ristoranti dove ha mangiato Fabio Pignatelli? Procuratevi una copia di questo libro! Io, per me, me ne son prese un paio. Una l’ho messa sotto vuoto, l’altra la sto massacrando di note, appunti, post-it e orecchie… Non si sa mai che scopro di sapere qualcosa che Capuzzo non sa!
    Un ultima cosa, fondamentale per chi ancora avesse qualche dubbio circa la bontà di questo prodotto: nessuno dei componenti dei Goblin o della loro casa discografica ha collaborato con l’autore alla stesura dell’opera. Nessun aiuto. Capuzzo ha fatto tutto da solo. Deve ringraziare solo se stesso per il coraggio (o l’irresponsabilità) dimostrato.
    Chiudo qui, mettendo per iscritto che non sono imparentato con Capuzzo, e che non percepisco mercede per questa sviolinata che è venuta solo dal cuore di un Gobliniano infoiato.

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