martedì 2 ottobre 2012

Live Alphataurus: ritorno al futuro.



Sono tornati gli Alphataurus, autori nel 1973 di un album omonimo tra i migliori di tutto il panorama prog italiano (per originalità di stile, competenza tecnica e capacità di coniugare asprezza e liricità) ma scomparsi dalle scene quasi subito. Un lavoro che ogni fan dei Goblin dovrebbe conoscere perché brani come ‘Peccato d’orgoglio’, ‘Croma’ o l’intro di ‘La mente vola’ sono assolutamente ‘affini’ al sound dei folletti nell’epoca ‘Cherry Five’ con in evidenza le tastiere espressionistiche di Pietro Pellegrini ed un mellotron che lascia senza fiato.


In questi giorni è stato pubblicato il secondo album in studio degli Alphataurus che rielabora alcune composizioni lasciate nel cassetto dal 1973 ed apparse diversi anni fa nel CD ‘Dietro l’uragano’ (ma si trattava solo di prove in studio e senza parti cantate). Gli Alphataurus hanno ripreso a suonare anche dal vivo e dopo la data del 2010 al Progvention documentata nel CD / LP 'Live in Bloom' ed un pugno di altri concerti, ho avuto la fortuna di vederli sabato sera al Giardino, un club dalle dimensioni lilipuzziane ma con un’ottima stagione di concerti. 


Gli Alphataurus hanno deliziato il pubblico con ampi estratti dal loro nuovo album Attosecond0 (Progressiva-mente, Valigie di terra, Gocce, Claudette) e con alcuni classici. 


Unici sopravvissuti dalla formazione originale il tastierista Pietro Pellegrini ed il chitarrista Guido Wassermann, coadiuvati da Fabio Rigamonti al basso, dal vocalist Claudio Falcone, dal tastierista Andrea Guizzetti ed alla batteria dal nuovo acquisto Alessandro Rossi, che sembra il fratello minore (e più tonico) di Francesco di Giacomo.

Ospite della serata Mietek Glinkowski il cui violino elettrico ha impreziosito ‘La mente vola’ e l’ottimo blues ‘Dopo l’uragano’ che nel 1973 sarebbe dovuto uscire come singolo. 


Unica pecca della serata la mancata esecuzione di ‘Peccato d’orgoglio’ che gli Alphataurus non hanno potuto suonare perché già con ‘Croma’ avevano sforato la fatidica mezzanotte (ed il club, situato nello scantinato-garage di una palazzina, non penso sia ben visto dai proprietari degli appartamenti….!).


Sperando che gli Alphataurus non rispettino la media di 39 anni tra un album in studio ed il successivo (come ironicamente sottolineato dal cantante: “avvertite i nipoti”!) vi invito all’ascolto del primo brano, ‘Peccato d’orgoglio’, dall’album del 1973, in particolare la sezione che inizia al minuto 4’10”, vi ricorda qualcosa?


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