lunedì 2 settembre 2013

The Goblin Keys prima parte. Maurizio Guarini ‘Creatures from a drawer’.


Prima parte di un doppio post in cui recensisco due album dei tastieristi dei Goblin Maurizio Guarini e Claudio Simonetti. Incominciamo con Creatures from a drawer pubblicato per la BackToTheFudda il 31 gennaio 2013.



La copertina digipack illustra bene il titolo del lavoro con una serie di creature che fuoriescono da una cassettiera, composizioni dimenticate dal musicista che reclamano di venire alla luce. All’interno un libretto riporta foto, disegni, credit e note di presentazione per ogni brano. 


L’album si apre su gli effetti di Dialogue, un tentativo di comunicazione tra due entità aliene, ognuna delle quali intona un proprio tema che solo alla fine diventa all’unisono, il tutto su atmosfere abbastanza morbide, grazie alle innumerevoli tastiere campionate con voci e ad un assolo al sinth che richiama lo score di Notturno. Prima impennata con Gentle robbery, un titolo che farebbe pensare ad un furto ai danni dei Gentle Giant ma che invece è perpetuato ai Goblin. Guarini scompone genialmente Profondo rosso e lo rimonta in una nuova forma autonoma, spostando parti, invertendo note o variandole di poco, il tutto con l’ausilio dei tempi jazzati di Marcello Ciurleo alla batteria, di Bryant Didier al basso (ed alla voce in un breve passaggio recitato) e di Matt Cambell alla chitarra che si produce in un bel assolo, doppiato nel finale dallo stesso Guarini che si destreggia tra atmosferiche note di moog ed un assolo finale con sonorità ed impostazione chitarristica. Più debole Solar channel che si potrebbe legare a ‘Dialogue’ per commentare la successiva partenza verso un pianeta alieno: dopo effetti computeristici vintage, prende un incidere epico, contrappuntato dal pianoforte. Aniens comma 21 ispirata al fiume Aniene che a Roma confluisce nel Tevere ed alle fantasiose creature che lo potrebbero abitare, si muove su complessi tempi dispari (da cui il 21 del titolo) che trovano nel batterista Great Bob Scott un interprete perfetto, con Guarini emulo di Zawinul che azzecca un ottimo assolo jazz al pianoforte. So dark registrata dal vivo durante un concerto con gli Orco Muto, evoca atmosfere sospese non così oscure come il titolo suggerisce e fa da preludio all’eccellente Black dog, il brano più prog del disco che rievoca gli anni ’70 dei Genesis e che mette in luce i virtuosismi della sezione Scott - Gartner. Cinzia Cavalieri recita un suo testo con voce inquietante e Matt Cambell dà un altro saggio della sua sei corde. In Beside the Cathedral la melodica dà un tono dolce che richiama ancora le atmosfere di Notturno e dei Weather Report ma poi il pezzo diventa più oscuro e ritmato. Si sale di tono con Looking around suonato dal solo Guarini ed ancora su tempi dispari jazzati alla Pat Metheny con tanto di assolo. Nella seconda parte il pezzo diventa più veloce prendendo sonorità orientali ma va un po’ troppo per le lunghe. Magic tunnel è una composizione new age, un soundscape con belle sonorità, arpeggi acustici (ma non lo sono), rumori quasi naturalistici. Chiude bene l’album Lost my camera con una ritmica funk del grande Bob Scott, un bel basso acustico di Brandi Disterheft, vocalizzi della Cavalieri, due assoli di Guarini, il primo jazzato, il secondo più prog dai toni goblineschi. Complimenti Maurizio!
 


L’album è acquistabile a questo indirizzo:




2 commenti:

  1. Ciao Fabio! Scopro la recensione di Creatures from a Drawer solo adesso grazie ad una segnalazione del buon Roberto Attanasio! Grazie per i tuoi commenti1 E' stato davvero un piacere conoscerti a Sanremo. Apprezzo tanto il tuo lavoro molto professionale. Bravo! Un abbraccio dal Canada! Cinzia Cavalieri

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  2. Ciao Cinzia ma che bella sorpresa!!!
    Grazie di cuore per le belle parole, davvero gentilissima, sono emozionato e colpito.
    Sono felice di sapere che tra le tante 'creature' che avete nella vostra casa in Canada c'è anche il mio libro.
    Un abbraccio e spero a presto!
    Fabio Capuzzo

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