giovedì 30 aprile 2015

Goblin Rebirth l’album di inediti!


 
E’ acquistabile in prevendita da ieri sera l’album di inediti dei Goblin Rebirth che verrà pubblicato a fine giugno dall’etichetta Americana Relapse Records.

L’album conterrà 8 brani ed è una sorta di concept album, ecco la tracklist:

1. Requiem For X

2. Back in 74

3. Book of Skulls

4. Mysterium

5. Evil In The Machine

6. Forest

7. Dark Bolero

8. Rebirth

Decisamente fantastica l’immagine scelta per la copertina, il feto di un baby demonio in attesa di scendere sulla terra, invece dello ‘starchild’ di '2001 odissea nello spazio', un ‘evilchild’ in odor di 666.


 
E’ stato caricato su Youtube un breve teaser dell’album con spezzoni di tre brani che promettono bene, l’ultimo dei quali (Evil In The Machine) ha anche una parte ‘cantata’.


Si prospettano ingenti spese per i fan dato che la Relapse ha messo in vendita CD, LP in vinile nero (1450 copie),
 
vinile limitato argento in 250 esemplari,
 
vinile rosa e oro (bellissimo) limitato a 200 esemplari.
 
Ma penso non finirà qui, è previsto anche un vinile trasparente (100 esemplari) non ancora in vendita e mi sa che ci saranno ulteriori edizioni europee ed americane. Disponibile anche la maglietta!
 

2 commenti:

  1. L’album è un autentico smash a cinque stelle. Bisognava proprio rinverdire le fila per sentire suoni e melodie così straordinarie. Aveva ragione Pignatelli a non rassegnarsi a vedere la propria creatura sparire nell’oblio. Devo ammettere che questo album mi acchiappa più di “Four Of A Kind”.
    E’ un lavoro estremamente curato, coraggioso, intrigante. E’ come se le idee abbozzate coi Gob4 venissero raffinate attraverso la tecnica e la voglia di dimostrare il proprio timbro dei nuovi ingressi alle tastiere e alle chitarre.
    Individuare un pezzo sopra agli altri è veramente dura. Per me son tutti stratosferici. Non riesco a immaginare un livello di perfezione sonora e compositiva superiore a ‘Goblin Rebirth’.
    Le voci di “Evil in the machine” passate al vocoder, col basso e le tastiere molto 80s, sembrano figlie di un outtake da “Drama” degli Yes di Bugglesiana memoria… “Requiem for X” dovrebbe essere un monito per chi volesse intraprendere la carriera di compositore per musiche da film di genere. Nemmeno John Carpenter col suo bellissimo “Lost Themes” ha tirato fuori dal cilindro un coniglio così mannaro. “Forest”, forse il più arieggiante e melodico interludio di apparente serenità sembra messo la apposta per ricordare a tutti che perdita enorme per il cinema e la fiction televisiva non sfruttare maestri come questi.
    “Rebirth” annovera tra le percussioni qualcosa che suona come una tabla ed è il capitolo conclusivo più epico e liberatorio. Gli intrecci di chitarra e tastiere qui sono da masturbazione.
    Ma lasciatemi riascoltare ancora “Back in ‘74”, forse il mio momento preferito. Chissà cosa si cela dietro il titolo e nell’arrembante cavalcata di basso. Dio che meraviglia quest’album.

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    1. Grazie di essere passato sul blog e di aver lasciato il segno (come sempre assai competente), carissimo Zaratozom. Sono felice di sapere che dopo una lunga attesa (un paio di anni!), l'abum dei Rebirth ti è piaciuto così tanto! Mi hai anticipato di poche ore, adesso on line c'è anche la mia recensione.
      Un abbraccio!
      Fabio

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